lunedì 22 giugno 2009

LETTERA APERTA ALLA CRITICA, AI MUSICISTI E AL PUBBLICO ITALIANI

L'Italia è un deserto culturale! Dal punto di vista musicale poi la situazione ha raggiunto livelli veramente preoccupanti. Non c'è alternative o indie o underground o come diavolo lo si voglia chiamare, c'è solo uno squallido e ridicolo scimmiottamento del Mainstream, ma senza i soldi e senza il seguito del Mainstream! Ci sono etichette "indipendenti" che si comportano peggio delle Major ( almeno quest' ultime lo fanno per i soldi e lo ammettono .. . ), gruppi che vendono 1500 copie e si atteggiano da superstar, locali "indie" il cui "direttore artistico" non capisce niente di musica e che chiama i gruppi solo in base a quanto fanno notizia, giornalisti che non riescono a vedere oltre l' hype del momento, riviste "dure e pure" che dedicano copertine a gruppi di "fighetti modaioli" senza arte né parte e la cosa peggiore è che tutto questo non porta ai suddetti nessuna particolare notorietà o vantaggio economico perché il numero di appassionati scende di continuo e non c'è da stupirsene. Ma è mai possibile che più suoni musica banale, senza profondità, senza una ricerca dietro, senza scrittura più sei considerato? Soprattutto a livello underground! E' mai possibile che anche nel mondo "Alternative" si riduca tutto ad una questione di conoscenze e di apparenza, che la musica non conti più niente e che contino solo dove sei, come sei vestito e con chi parli? E' mai possibile che se esci un pelo dai canoni non esisti e che bisogna sempre a lavorare in condizioni ridicole per quattro soldi? Sono anni che mi lamento della situazione ma ora ho deciso di reagire a tutto ciò che c'è di marcio nella musica italiana ed ho fondato la mia micro etichetta DIY "Terra Desolata". Se fino ad ora è stato il Sistema (malato) dell' "Indie" italiano a dettare le regole, ora, per quel che riguarda la mia musica, le regole le decido io, quindi produzione artigianale e su richiesta, niente distribuzione ufficiale, niente concerti nei locali e nei festival, d'ora in poi solo concerti in casa, se capitano, se no chissenefrega! E' un suicidio artistico, direte voi, è una rinascita dico io! Che senso ha stampare 500 copie, fare 40 concerti, con tanto di pubblico disinteressato, locali con impianti inadeguati, giornate di lavoro perse, schiena rotta, ore e ore di macchina non rimborsate per venderne 35 dischi? Preferisco ricevere 12 ordinazioni, fare ogni copia a mano e spedirla personalmente, preferisco che chi ha apprezzato il disco mi chiami e mi dica "ti va di venire a suonare a casa mia per me ed i miei amici?", mi da molta più soddisfazione! Se continuo a suonare e a produrre dischi non è certo per i soldi, è perchè mi piace e perchè vorrei ricevere qualcosa a livello umano e finora, in Italia, mi è successo raramente! Questo è il mio modo di dire basta alle recensioni approssimative, basta alla scena indie, basta caproni che seguono il gregge, basta ciarloni, basta giornalisti, pseudo giornalisti, critici della domenica, lettori acritici, pubblico (maleducato ed ignorante) dei concerti, gestori di locali (che sono anche peggio del pubblico), agenzie, distributori, gruppi spalla, headliner, P R, organizzatori, SIAE, interviste tagliate, voti, commenti, applausi forzati e ringraziamenti dovuti, basta festival organizzati male, indie rockers, metallari, elettronici, jazzisti, bluesmen, gruppi cover altrui e di se stessi, dilettanti, professionisti, session men, basta!



http://www.myspace.com/terradesolata
terradesolata76@gmail.com

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